Nuova edizione - N° 160 del 12 settembre 2011
Un dialogo ininterrotto

Questo è il centosessantesimo numero della nostra rivista on-line.

Un dialogo che dura, da oltre tre anni, tra la nostra Associazione, i nostri iscritti e i tanti amici della comunicazione pubblica.

Un dialogo passato indenne tra molti agguati, qualche personaggio discutibile e una scopiazzatura al limite della decenza.

Ma se oggi sono oltre diecimila coloro che hanno chiesto di ricevere “Comunicatori e Comunicazione” e diverse migliaia i lettori più affezionati, il merito va a tutti coloro che hanno testimoniato la loro fedeltà, stima e considerazione verso l’attuale gruppo dirigente.

I nostri soci sono stati l’anima e lo spirito di questa Associazione che continua a tenere uniti idee, posizioni ed interessi non sempre convergenti ed unitari.

Non si è trattato di una sorta di miracolo laico ma della capacità, largamente riconosciutaci, di essere i difensori di questioni generali e non di mediocri interessi di bottega e di aver guidato il movimento dei comunicatori pubblici verso la professionalità e la competenza senza mai partecipare al mercatino dell’usato.

In venti anni, nessuno è riuscito a metterci nessuna maglietta né tanto meno un distintivo di appartenenza e non è che non ci abbiano provato.

A tutti abbiamo sempre risposto con grande disponibilità al dialogo ma assoluta fermezza sui nostri principi.

Anche così abbiamo conquistato quella autorevolezza che ci rende ascoltati interlocutori sulle tematiche professionali e non solo.

Chi ci segue conosce i risultati ottenuti che però non ci fanno sentire più importanti di quanto siamo. Sappiamo benissimo di aver scelto un percorso lineare e coerente ma, anche per questo, non privo di insidie e tranelli. Sappiamo che non possiamo chiedere più di quanto possiamo dare.

Così come ieri eravamo certi che la comunicazione pubblica non era nata da nessuna costola di altre discipline, oggi siamo convinti che la formazione permanente e la professionalità siano gli obiettivi da raggiungere per arrivare a quello finale: il riconoscimento professionale.

A tutti coloro che si affannano a spiegarci che la legge 150 del 2000 appartiene al passato, a quelli che ci invitano al nuovo banchetto della comunicazione pubblica che ovviamente si farà per i soliti noti ma, ci sembra di capire, certamente non in Germania, vogliamo ricordare che la professionalità rimane alla base di qualsiasi Amministrazione moderna ed europea.

Anche per questo, alla vigilia del tesseramento associativo per il 2012, intendiamo assicurare ai vecchi e nuovi iscritti che sono e resteranno il nostro patrimonio più grande, che non cederemo di un passo per fare dei comunicatori pubblici i primi, veri professionisti di una nuova Amministrazione lasciata per troppo tempo sospesa tra letteratura accademica e colpevolezze di ogni genere.




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