Nuova edizione - N° 334 del 10 febbraio 2020
Sapere davvero o credere di conoscere i social

"Emerge in generale una visione più disincantata dei social network come strumenti che probabilmente sono stati sovrastimati nelle nostre attese rispetto alla funzione di socializzazione diffusa e che oggi costituiscono piuttosto mezzi utili per orientarci dal punto di vista delle informazioni nel mercato, ma con la consapevolezza che occorre tenere alta l'attenzione rispetto a recensioni e consigli che possono essere orientati dalle aziende". Lo dice Giovanni Bocca Artieri, socio fondatore del Digtial Transformation Institute e docente all'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, a seguito della diffusione dei risultati della ricerca "Retail Transformation 2.0", che ha indagato il rapporto delle persone con le tecnologie del settore retail e non solo.

Afferma nelle sue considerazioni Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute: "Incrociando i dati di questa ricerca con quelli di altre ricerche emerge un quadro particolarmente interessante rispetto alla grande discrasia tra quello che le persone 'pensano' di sapere e quello che sanno davvero. Il problema da evidenziare sta nel fatto che si confonde la capacità di utilizzare degli strumenti con la cultura d'uso degli stessi. Le persone sono portate a credere di 'conoscere' un social network per il semplice fatto di avere un account su di esso. Analizzando il dato con maggior dettaglio, ci si rende però conto di come quelle stesse persone facciano fatica a comprendere in che modo si verifica una fonte, siano facili vittime di fake news, vivano ancora nell'illusione che informarsi su Internet  rappresenti una garanzia di veridicità. È questa percezione distorta di consapevolezza a rappresentare un potenziale problema, perché fa abbassare le difese dell'utente di fronte alla convinzione di sapere qualcosa, quando in realtà il suo livello di consapevolezza è ancora basso".

Il 71% del campione intervistato (3% in più rispetto allo scorso anno) afferma che quando usa i social network: "i nostri dati personali non saranno al sicuro". Tutto ciò a fronte del 95% di intervistati che mostra familiarità con queste tecnologie che risultano essere in assoluto tra le più conosciute, insieme all'82% che sa cos'è l'Intelligenza Artificiale e il 75% che conosce la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale.

La ricerca rileva familiarità e conoscenza percepita del significato di social network  più da parte del genere maschile, 96%, che femminile, 93%, di over 55 piuttosto che di 35-54enni (96% contro 93%) e di persone con elevato grado di istruzione (99%) verso il 91% delle persone meno istruite.

www.digitaltransformationinstitute.it

 




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