Nuova edizione - N° 127 del 6 dicembre 2010
Pec, i call center comunali non sanno cos'è

L'e-mail certificata è ancora sconosciuta. Pochi gli addetti ai centralini pubblici che conoscono il servizio e riescono a dare indicazioni concrete ai cittadini. La Pec alla prova dei call center comunali fa acqua. 
Nei Comuni interpellati la Pec l'hanno sentita nominare, ma in linea di massima, concretamente, le direttive interne per usarla sono ancora in alto mare. E, in ogni caso, le risposte sullo stato di avanzamento della posta elettronica certificata per la comunicazione con i cittadini sono sempre diverse, da Comune a Comune.

La posta elettronica certificata, che nelle intenzioni del ministro Renato Brunetta dovrebbe abbattere le barriere fra cittadini e Pubblica Amministrazione, eliminando le file allo sportello e annullando l'obbligo di affidarsi alla classica raccomandata con avviso di ritorno per parlare con la P.A., è ancora di fatto una chimera.
Allo 060606 l'operatrice del call center capitolino risponde cortese e ti spiega cosa devi fare per chiedere un certificato online attraverso il sito del Comune (www.comune.roma.it), accedendo ai servizi online. Non è esattamente la Pec, ma il certificato di nascita di tuo figlio, ad esempio, lo puoi richiedere così, via Internet. La modulistica c'è. Sui tempi di consegna, i primi scricchiolii e nessuna certezza. "Ci vuole almeno una settimana - dice l'operatrice - però, se è urgente, è meglio andare direttamente allo sportello in Municipio, per sicurezza", ammette l'operatrice. Ma l'indirizzo anagraferoma@postacertificata.gov.it esiste, è attivo da maggio e consente di accedere a tutti i servizi anagrafici del Comune di Roma, tra cui  nascita, matrimonio, residenza.
Allo 020202 del Comune di Milano la Pec è un concetto più nebuloso che sotto il Cupolone: la richiesta di certificato viene inserita dall'operatrice nel cervellone elettronico meneghino, con la promessa che "un operatore la ricontatterà più avanti, martedì, per farle sapere se si può fare". La parola la mantengono, ma la Pec non è il canale designato per ottenere il pezzo di carta.
Al centralino del Comune di Torino nebbia fitta: "La Pec? Ah sì, l'ho già sentita, ma qui non funziona la stampante", rispondono confusi al telefono, aggiungendo che "il servizio è stato istituito, ma non funziona ancora". All'Anagrafe centrale, sotto la Mole Antonelliana, dicono che per il momento non sono state diramate le direttive interne per il trattamento delle richieste di certificati che arrivano via Pec. Agli sportelli dell'Anagrafe non sanno nulla della Pec, però per accedere ai servizi online del Comune i cittadini possono iscriversi a "Torino Facile". Ma ci vuole un po' di tempo per l'attivazione.
Al call center di Firenze (055055) rispondono che sì, la Pec la conoscono, ma che non si può ancora usare. Per chiedere un certificato anagrafico a Firenze, si può telefonare ad un numero ma la comunicazione certificata con i diversi uffici avviene soltanto per corrispondenza.

A Verona la Pec la conoscono bene e la usano già. Peccato che funzioni a senso unico: il cittadino munito di Pec può comunicare online le sue richieste agli uffici del Comune scaligero, però poi il certificato richiesto non te lo mandano online. Sei tu cittadino che devi andare di persona, allo sportello del Comune a ritirarlo fisicamente, anche se la domanda è stata fatta via Internet secondo tutti i crismi. Nella homepage del sito del Comune di Verona il recapito Pec c'è, vicino al numero di telefono e all'indirizzo. La richiesta di certificati anagrafici si può fare anche tramite i servizi online del provider Teseo.
Anche sul sito di Torino e di Firenze (dove la Pec non si usa ancora) ci sono le caselle di posta elettronica certificate del Comune.

A Palermo della Pec non ne sanno niente: è venerdì pomeriggio e gli uffici sono vuoti in vista del ponte di Ognissanti.
Stessa situazione a Bari, dove, secondo il centralinista, "i baresi la Pec non sanno cosa sia e il Comune non si è ancora attrezzato. Richiami martedì mattina che le passo qualcuno dell'ufficio semplificazione che le saprà dire qualcosa".
Al Comune di Genova al centralino non risponde nessuno. La Pec però è sul sito, con rimando a un link delle Poste.
A Napoli l'operatore del call center è irraggiungibile, la musichetta per non perdere la posizione acquisita è interminabile e sul sito c'è un link all'indirizzo Pec del Comune partenopeo.

                                                                         da "Cor.Com" n. 275 dell'1/12/2010


Paolo Anastasio





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