Nuova edizione - n° 20 del 28 luglio 2008
Grazie

Dopo "buon giorno" e "per favore" anche la parola "grazie" sta lentamente scomparendo dal lessico civico del terzo millennio.
Non si tratta della solita, nostalgica constatazione da salotto buono ma della presa d'atto di un tempo in cui le relazioni tra le persone tendono ad una preoccupante schizofrenia sociale.

Questa è ben altra cosa rispetto alla "incomunicabilità" così mirabilmente narrata in tanti film di Michelangelo Antonioni, anzi potremmo dire che l'odierno fenomeno nasce proprio da un eccesso di comunicazione. Dal  moltiplicarsi all'infinito di messaggi e atteggiamenti che anziché arricchirci finiscono per spersonalizzare quello che si fa e quello che si dice.

Questa moderna povertà di sentimenti e stati d'animo è conseguenza diretta di un modello sociale che esprime sicurezza attraverso l'arroganza e che sostituisce sentimenti per secoli considerati alla base di organizzazioni civili libere e giuste con modi e atteggiamenti in cui la gentilezza diventa sinonimo di debolezza.

Ogni tanto, per fortuna di tutti, ci si imbatte in confortanti eccezioni.

E' noto il nostro rifiuto di partecipare a COM-PA 2008 che la società di servizi, che ne gestisce contrattualmente tre edizioni ha trasformato in una cosa diversa e ben lontana dalle sue origini. Individuando, addirittura, nuove strategie e diverse alleanze che spettano esclusivamente alla nostra Associazione.
Spiegare questo rifiuto che non riguarda né la città di Milano né le sue Istituzioni non è facile.
Quando nelle settimane scorse lo abbiamo fatto siamo stati sommersi da tante telefonate e da moltissime e-mail di solidarietà.
Soci e amici hanno capito quello che qualcuno finge di non capire. Non è in discussione il diritto  di Milano, come di qualunque altra città, di organizzare una fiera. Quello che è intollerabile è che questo avvenga a spese di quattordici anni di nostre fatiche e di coloro che si sono fidati della nostra Associazione e che, anno dopo anno, hanno decretato il successo del marchio COM-PA che, peraltro, è di nostra proprietà.

Questo è il centro della questione e le anime belle che fingono di non capire o peggio cercano di buttarla in una sorta di rissa da mercato non fanno un servizio né a se stessi né alla verità.
Ma tornando agli echi positivi della nostra dichiarazione non possiamo tacere che quello è stato il regalo più bello che potessimo ricevere ma anche la conferma della giustezza della posizione assunta dall'Associazione.

Nel più recente film dei fratelli Coen "Non è un Paese per vecchi", due anziani sceriffi cercano risposte ai tanti interrogativi del presente e concludono: "Tutto è cominciato quando la gente ha smesso di dire grazie".
A noi è toccata una sorte migliore. Possiamo dire che "tutto è cominciato quando la gente ha ripreso a dire grazie".

Adesso il nostro impegno è non deludere quei ringraziamenti e quella fiducia.
Sono certo che sapremo onorarlo.




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