Le piattaforme sociali sono ambienti privati - e quindi con regole autonome, algoritmi opachi e obiettivi di business propri, non 'influenzabili', piegabili ai bisogni delle P.A. – e con questa assunzione di responsabilità, anche etica, vanno inserite – se e quando utili - in un contesto dialogico plurale, secondo strategie di comunicazione complessive, e devono essere governate con attenzione e ispirate a finalità di informazione e di interazioni affidabili. Storytelling e "narrazioni" - parole quasi taumaturgiche, diventate un ingrediente onnipresente nei discorsi sulla comunicazione istituzionale spesso solo riverniciata di modernità - vanno messi al servizio della lungimiranza delle strategie, della trasparenza dei processi decisionali e della qualità delle prestazioni rilasciate (on line e tradizionali).
In fondo le città e i territori sono intelligenti–smart, e con essi le P.A. e la loro comunicazione con i cittadini, se la potenza di connessione, di calcolo ed elaborazione di dati e informazioni offerte dalle tecnologie contribuiscono - avvalendosi di un approccio comunicativo aperto e di professionalità esperte, dedicate e costantemente formate - a un modello di collettività più cooperativa e collaborativa che in passato, e per questo più "abile", cioè in grado di perseguire soluzioni più efficienti, riusabili, sostenibili e inclusive.
Nel settembre 2015, all'Assemblea generale dell'ONU, 193 Stati a livello mondiale hanno sottoscritto il documento "Trasformare il nostro mondo: l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile" (https://sustainabledevelopment.un.org). L'Agenda individua 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals-SDGs) da raggiungere entro il 2030, che si articolano in 169 target, raggruppati in 5 aree prioritarie (le 5 P): Persone, Pianeta, Prosperità, Pace, Partnership.
Le Pubbliche Amministrazioni aperte, le comunità intelligenti, i territori innovativi sono quelli capaci di attivare dinamiche coerenti con gli obiettivi 2030 e per fare questo l'alleanza con le persone, singole e associate, per il bene comune è la chiave di volta.
E la comunicazione pubblica, la comunità dei comunicatori pubblici, assieme al sistema universitario e formativo che accompagna con la propria attività di approfondimento e ricerca l'evoluzione della disciplina, sono soggetti attivatori, co-protagonisti essenziali dei processi di trasformazione culturale e organizzativa della P.A.
LG