Con Leonardo, l'Italia e l'Emilia Romagna ospitano uno dei tre percursori europei dei sistemi di classe exascale. Il progetto fa parte delle azioni che l'Unione Europea sta mettendo in atto per sostenere la diffusione dell'High Performance Computing come forza trainante per la crescita e l'innovazione. Il 50% della potenza di calcolo generata da Leonardo sarà a disposizione degli istituti di ricerca e delle università italiane; il resto sarà utilizzato dai ricercatori europei.

In quest'ottica è stato firmato il primo accorddo di trasferimento tecnologico basato sul supercomputer Leonardo con un'azienda privata, la Dompé farmaceutici. La collaborazione prevedere 1 milione di ore di calcolo che saranno destinate ad accelerare la ricerca contro le pandemie e lo sviluppo di nuovi farmaci per malattie ad alto fabbisogno di cura attraverso la piattaforma Exscalate di Dompé farmaceutici.

Leonardo e i supercomputer EuroHPC JU sono accessibili ai ricercatori europei del mondo accademico, degli istituti di ricerca, delle autorità pubbliche e dell'industria con sede negli Stati membri della UE o in un Paese associato a Horizon, per sviluppare nuove applicazioni in aree come intelligenza artificiale e medicina personalizzata, fonti di energia rinnovabile, progettazione di farmaci e materiali, bioingegneria, previsioni meteorologiche e lotta al cambiamento climatico.