Nuova edizione - N° 54 del 9 settembre 2013 |
Chi lavora in Rete
Sono state individuati otto tipi di professioni per la rete. Uno studio di Italia Futura dice che con l’aumento di Internet crescerebbero anche gli occupati del web. Così come la nascita di Internet ha creato quasi 500 mila nuove posizioni lavorative, il suo incremento,
complessivamente, potrebbe dare una percentuale di crescita valutata intorno allo 0,5 per cento, di cui circa l’1,50 per cento è appannaggio dell’impiego di giovani.
In un volume edito da Hoepli, “Le professioni del web”, sono stati identificati insieme ai settori dove queste nuove figure possono essere impiegate, anche i particolari nuovi lavori.
In ogni azienda, nelle società di consulenza, nelle relazioni pubbliche, nel blog, nelle agenzie di stampa, nei giornali multimediali, tanto per citare solo alcuni dei luoghi di impiego, troverà sempre più spazio il “community manager”, colui che si interfaccia con l’esterno, in prima linea con gli utenti verso l’interno, utilizzatore e interlocutore di tutti i nuovi media digitali. Poi vi è il “digital pr”, nello specifico delle relazioni pubbliche, per curare e rapportarsi in tempo reale con i propri portatori di interesse. Gli “e-reputation manager”, responsabili della gestione strategica della reputazione dell’azienda o dei suoi marchi e prodotti. Anche gli “all-line advertiser” trattano marchi e prodotti, ma per la strategia promozionale e di vendita in Rete. I “search engine optimizer”, invece, sono ottimizzatori della visibilità aziendale in Internet. Fra quelli già oggi molto richiesti vi è il “transmedia web editor” che crea e gestisce contenuti web; quindi non solo web editor ma in tempo reale redattore online, o blogger, o citizen journalist. Sta poi prendendo spazio il “content curator”: colui che crea canali tematici gratuiti e a pagamento e seleziona e aggrega notizie e fonti. Vi è infine il “web analyst” che interpreta, per agevolarle, le modalità di navigazione degli utenti.
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