I (social) media... e la comunicazione pubblica che vorrei
Una comunicazione pubblica inclusiva, innovativa, partecipativa, dentro e fuori le piattaforme e gli ambienti mediologici digitali e social.
E' questa la premessa da cui è partito l'incontro organizzato mercoledì 8 novembre dall'Associazione Comunicazione Pubblica prendendo spunto dal libro "I (social) media che vorrei. Innovazione tecnologica, igiene digitale, tutela dei diritti" di Ruben Razzante, recentemente edito da FrancoAngeli.
Il volume, che ospita riflessioni incentrate sul ruolo che le regole, i principi, le competenze, le professionalità, gli asset strategici e le buone pratiche possono avere nella costruzione di una democrazia digitale inclusiva, rispettosa dei valori della persona e imperniata su un corretto e maturo rapporto tra uomini e tecnologie, ha fatto emergere numerosi spunti di riflessione, specie alla luce del recentissimo rilascio di una nuova versione evoluta di Chatgpt.
Informare correttamente su queste tematiche diventa oggi cruciale per l'esercizio di tutti i diritti di cittadinanza digitale, in un contesto complesso e iperconnesso che non può e non deve trascurare l'approccio olistico alla comunicazione per contribuire alla coesione sociale.
Dopo l'introduzione della Presidente di “Comunicazione Pubblica”, Leda Guidi e dal Presidente Movimento Europeo e Presidente del Comitato Scientifico di “Comunicazione Pubblica, Pier Virgilio Dastoli, il professor Ruben Razzante, studioso e docente di Diritto dell'Informazione, ha offerto un corposo contributo da osservatore privilegiato del fenomeno, sollecitato dalle riflessioni di Elisabetta Locatelli, docente di Digital media - Università Cattolica del Sacro Cuore; e Claudio Trementozzi, giornalista e Consigliere di “Comunicazione Pubblica”.
L'incontro di formazione, divulgazione e aggiornamento professionale ai sensi della Legge 4/2013 è stato moderato da Marco Magheri, Segretario generale di “Comunicazione Pubblica” e rientra nell'attività di presidio e di approfondimento delle tematiche più significative per la crescita della competenza professionale dei comunicatori.
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